Fermentatori

Riporto ad inizio sezione 4 fondamentali leggi sui fermentatori… così poi non dite che non l’avevo detto:

 

  • NON usate mai fermentatori di plastica poiché è un materiale troppo poroso e rischierebbe di far respirare troppo la birra (=aceto)
  • Utilizzare fermentatori dedicati per le produzioni birrarie in cui vengono impiegati batteri e lieviti selvaggi
  • NON conservate MAI i suddetti fermentatori assieme al materiale che comunemente usate per fare le birre “normali”. C’è il concreto pericolo di infettare la vostra attrezzatura e fidatevi… i brettanomiceti potrebbero non morire nemmeno se li fate bollire nella candeggina  
  • Lasciate poco spazio libero nel fermentatore e conducete una fermentazione chiusa… MAI aperta. Contribuirà a non far acetificare la birra.

 

Detto ciò veniamo a noi… quali fermentatori conviene utilizzare per le birre selvagge?

 

Botti di legno

L’optimum sarebbe avere una bella botte di quercia o rovere che magari ha già contenuto vini/brandy in passato. In questo modo gran parte dei tannini sono già stati trasferiti al precedente contenuto e di conseguenza non alla birra. C’è da dire che un filo di tannino è assolutamente gradito nelle flanders red ale.

Le botti a misura di Hombrewer (20-30 litri) si trovano abbastanza facilmente su internet (i.e. ebay) ed a prezzi contenuti.

Il vantaggio delle botti è che offrono una adeguata superficie di contatto e soprattutto una adeguata traspirazione (micro-ossigenazione) a differenza dei fermentatori in plastica che per periodi di fermentazione/maturazione di anni farebbero ossigenare eccessivamente la birra. A quel punto la frittata è fatta e avrete abbastanza aceto per condire insalate per i prossimi 20 anni.

Altro vantaggio delle botti è che la loro superficie è porosa e per tale motivo mantiene intatto nel tempo un certo ambiente “infetto” che potrebbe anche non richiedere un reinoculo dei microrganismi in successive cotte. 

 

Chips di legno

Non avete una botte? Pazienza! Le chips (io ce l’ho di quercia) seppur non così romantiche quanto una botte svolgono egregiamente il proprio lavoro. Sono porose come una botte e facilmente dosabili. Unica accortezza: se non volete un eccessivo rilascio di tannini fatele bollire per una mezz’ora e tenetele per 2 settimane almeno in una birra neutra.

 

Damigiane di vetro

Le damigiane sono perfette come fermentatori. Sono economiche, sanitizzabili anche se non proprio maneggevoli. Unite alle chips di legno sopperiscono alla mancanza di una botte. Io utilizzo i boccioni da 5 litri. Suddivido la cotta in più boccioni e apporto modifiche ad ognuno di essi.

 

Fermentatori in acciaio

Più facile da pulire rispetto al vetro dato che i fermentatori in acciaio sono a bocca larga ma costano molto di più. I più economici sono i contenitori per l’olio (30-40€) e vanno comunque benissimo allo scopo.

 

Plastica

NO NO e ancora NO

 

... e ricordate le 4 leggi!!!