Il Lambic tradizionale

L’anello di congiunzione tra la birra e il vino, un imbevibile roba acida, la birra come era una volta, un esperimento mal riuscito, buona per condire l’insalata, il perfetto sbilanciamento di tanti sapori ed aromi, qualcosa che solo pochi al mondo sanno fare. Il lambic è quella cosa che piace a molti, che tanti fa inorridire, ma soprattutto che tantissimi non sanno ancora di amare.

 

Da un punto di vista tecnico rappresenta, per birrai casalinghi e non, qualcosa di inarrivabile, qualcosa a cui si può solo tendere, un viaggio troppo lungo da intraprendere, un tiro al bersaglio dove l’unico punteggio valido è l’esatto centro. Troppo difficile centrare la ricetta... troppo semplice abbandonare l’impresa.

 

La cosa che forse più mi affascina del lambic è il pensiero che rappresenti un esempio vivente di ciò che era la birra in Mesopotamia qualche manciata di millenni fa. Il vino che beviamo oggi non è quello che bevevano i Romani, ma il lambic è probabilmente molto simile alla birra che bevevano gli Egizi. È un po’ come se un dinosauro fosse sopravvissuto alla caduta dell’asteroide

   

Va detto, chi oggi produce lambic è un eroe, chi invece intendesse iniziare a produrlo oggi sarebbe un pazzo o uno pieno di soldi dato che il ritorno degli investimenti avverrebbe con tempi commercialmente non convenienti.